domenica 30 settembre 2012

Sperimentando con la morta...

Da tempo ero affascinato e incuriosito dalle pipe in morta (quercia fossile) che negli ultimi anni si stanno diffondendo parecchio e stanno riscontrando molti estimatori in tutto il mondo.
La pipa in morta è famosa sopratutto per le sue caratteristiche tecniche che la rendono una perfetta "macchina da fumo", la sua struttura interna infatti è molto porosa e rende questo materiale leggero, elastico, resistente e praticamente instancabile,  in fumata infatti risulta molto neutra, è ottima con le English Mixture e i tabacchi naturali. 

E' da qualche decennio che la quercia fossile è ufficialmente entrata a far parte dei materiali per la costruzione di pipe, i primi ad usarla furono gli artigiani Josef Prammer e Trever Talbert che scoperta la straordinaria fumabilità non esitarono ad utilizzarla e a proporla. La difficoltà nell'estrarla dal terreno e la sua scarsa reperibilità la rendono una materiale costoso e quindi di un certo pregio, qualcuno sostiene anche che sarà il futuro dopo la radica poiché quest'ultima ,nell'ultimo secolo, è stata ampiamente sfruttata e sprecata mentre di quercia fossile  in giro per il mondo ce n'è veramente moltissima. In particolare nelle torbiere Irlandesi questo materiale è molto diffuso e nel paese è da sempre usata per la realizzazione di manufatti artigianali tra cui la tipica pipa Irlandese.



Nel mese di Agosto ho fatto una ricerca sul web nel tentativo di recuperare dei pezzi di morta (quercia fossile) per provare a cimentarmi nel realizzare qualche pipa così giusto per sperimentare un po. Dopo vari tentativi sono riuscito a trovare un venditore dall'Irlanda e a comprare due bei pezzi ad un prezzo anche conveniente. 
Il tipo di morta recuperato è però di qualità inferiore a quella solitamente usata, è infatti più chiara rispetto a quella usata dagli artigiani più conosciuti ma di ottima solidità e compattezza.
Come potrete immaginare mi sono messo all'opera al più presto, avevo intenzione innanzitutto di sperimentare quindi ho cercato di realizzare una forma che mi permettesse di capire quante più caratteristiche possibili. Ho lavorato su diametri sottili per capire la resistenza, ho lavorato sugli spigoli per capirne la compattezza, la capacità di realizzare dettagli e sul tipo di taglio iniziale atto a valorizzare il più possibile il tipo di grana e struttura che la caratterizza.  

La forma scelta è dunque la seguente, si tratta di una Dublin più bassa del solito che finisce a punta, con un cannello lungo e sottile e tanto di inserto in radica.

La morta durante la lavorazione sprigiona un odore appena percettibile molto particolare, un piacevole odore di antico, ha una struttura compatta ed elastica ed è  di una leggerezza sorprendente. Gli utensili nel lavorarla si scaldano velocemente a causa della sua fibra molto compatta, è bene quindi fermarsi e lasciarli raffreddare anche se ciò ti fa impiegare più tempo del solito nel finire la pipa. Per quanto riguarda la resistenza e la possibilità di realizzare dettagli per me ha passato il test, essendo molto compatta permette di lavorare bene sugli spigoli. 





Vedendo la maggior parte delle pipe in morta sabbiate perchè effettivamente più belle delle lisce mi ero un po avvilito poiché non avendo modo di sabbiare non potevo raggiungere un certo risultato, tuttavia la scelta del taglio per valorizzare la venatura mi ha "salvato". La venatura corre infatti in diagonale verso il basso e una volta rifinita a dovere risulta davvero molto bella, si intravedono le fasce di materiale più scure e i piccolissimi pori, una struttura molto simmetrica e naturalmente organizzata. 




Ho inserito un inserto in radica per dare più slancio alla pipa e dare un  effetto visivo piacevole dato dal contrasto dei due diversi materiali che tuttavia insieme stanno molto bene. Il bocchino realizzato in metacrilato è relativamente corto ma fa benissimo il suo dovere, è molto comodo e grazie alla leggerezza della pipa risulta quasi morbido.



Ora la cosa più importante, la pipa in questione è stata ben fumata con ogni tipo di tabacco dalle EM, ai naturali agli aromatici e ha fumato sempre meravigliosamente, di acquerugiola nemmeno l'ombra, niente di niente, è asciuttissima e molto neutra. Devo ammettere che con le English Mixture regala fumate davvero appaganti e gustose, anche con i naturali va alla grande. Insomma posso dire di essere più che soddisfatto e felice di avere sperimentato questo materiale e di averlo sopratutto provato, mi aspettavo grandi cose e le ho pienamente riscontrate, a breve altre foto di altre pipe realizzate con questo materiale. 

martedì 11 settembre 2012

La mia prima Churchwarden

Nello scorso week end ho iniziato a realizzare la mia prima pipa churchwarden. Questo tipo di pipa la trovo di una eleganza straordinaria, mi ha sempre affascinato per la sua idea di leggerezza e spensieratezza, si dice che regali delle fumate fresche e appaganti ma gestirla in fumata non deve essere semplice. 

La pipa l'ho conclusa ieri e l'ho realizzata per uno dei miei più cari amici Francesco detto il Bira. Tra i disegni che gli avevo proposto è stato subito colpito da una forma a corno o dente che sporge in avanti,  fu amore a prima vista così senza indugi mi misi all'opera nei giorni successivi.



Il pezzo da cui sono partito presentava su di un lato dei bellissimi occhi di pernice ed era molto leggero, era il pezzo perfetto per la forma e il modello che avevo in mente.
Ho realizzato al tornio il foro del fornello e la forma del bordo, la testa avrebbe avuto, nella parte superiore, un inizio alla Dublin e poi avrebbe preso la forma ideata cioè a corno sporgente in avanti. 



Ho lavorato il tutto con disco abrasivo e carta vetrata riuscendo ad ottenere ciò che volevo con grande soddisfazione. 
Il bocchino è un preformato in ebanite che ho cercato di migliorare il più possibile adattandolo poi alla forma stabilita, inizialmente avevo intenzione di realizzarlo da una barra ma una foratura così lunga non sarei riuscito a farla con l'attrezzatura che avevo così ho usato il bocchino in ebanite. 



Ho adottato anche una colorazione che non avevo mai usato, ho dato una prima mano di colore nero che poi ho rimosso ma solo leggermente, per fare risaltare al meglio il disegno della radica poi ho dato un paio di mani di color noce scuro. 




Il risultato è stato davvero piacevole, gli occhi di pernice risaltano molto bene e il marrone le sta a pennello.
Per finire la pipa è leggerissima e molto comoda da tenere in mano o tra i denti, non ci si accorge quasi nemmeno di averla credo proprio che in futuro ne realizzerò una anche per il sottoscritto.