Come ben sapete è ormai più di un anno che non pubblico un nuovo post, non perché non abbia nulla da dire anzi ne avrei di cose da raccontarvi!
Ebbene in questo ultimo periodo ho avuto un bel da fare, mi sono concentrato molto sul lavoro che occupa gran parte del mio tempo e dei miei pensieri.
Gestire un'attività improprio è davvero impegnativo ma un po' alla volta l'impegno e i sacrifici stanno dando i loro frutti, vi racconterò della mia partecipazione al Chicago Pipe Show 2016 e della novità che ho lanciato quest'anno ma ogni cosa a suo tempo...
Riprendo a scrivere questo blog raccontandovi un'esperienza che ha dell'incredibile e che mi ha dato parecchio da pensare, un fatto che ricorderò sicuramente per tutta la vita.
Nel Gennaio 2015 in una tiepida domenica invernale mi recai a Chioggia per passare una piacevole giornata al mare in compagnia di Marianna la mia ragazza.
Era una bella giornata ma il cielo era un po coperto, il sole faceva capolino di tanto in tanto e un vento tiepido soffiava leggero.
Era proprio il periodo in cui
stavo aprendo l’attività di pipemaker, stavo passeggiando riflettendo su molte
cose, camminavo a testa bassa scrutando la sabbia e le conchiglie sparse sulla
riva quando all'improvviso intravidi un oggetto dalla forma familiare che attirò la mia attenzione.
Mi fermai subito impietrito, Marianna curiosa mi chiese cosa avessi visto e perché mi ero fermato. Guardai quella cosa a terra per una decina di secondi senza aprir bocca, con il fiato sospeso.
Mi chinai e la raccolsi, la ripulii dalla sabbia e la mostrai a Marianna.
“Una pipa” esclamò lei stupefatta. Completamente esterrefatto balbettando risposi “si ma non è possibile... non è possibile!”.
Ebbene si era proprio la testa di una pipa. Era piuttosto anonima, non
presentava marcature, l’acqua aveva gonfiato la grana deformandola leggermente rendendola
piuttosto ruvida e sfibrata. Il cannello era scheggiato all'altezza del foro per l'inserimento del perno del bocchino. Emanava un forte odore di salsedine e conservava ancora parte
della crosta nel fornello.
Il pensiero che mi saltò subito
il mente fu il seguente: “ Caspita con tutte le persone che camminano sulla spiaggia ogni giorno
quante probabilità c’erano che io, appassionato della pipa e aspirante
pipemaker professionista trovassi la testa di una pipa in radica sulla
spiaggia?”
Ho passato il resto della giornata a fantasticare sulla storia di
quella pipa, e a chiedermi come fosse possibile un così casuale ritrovamento “è
incredibile, è davvero incredibile” continuavo a ripetermi.
Forse il ritrovamento non è stato affatto casuale, mi piace pensare che questo evento è stato un sodalizio dettato dal destino, a volte la vita è così imprevedibile
da togliere il fiato, da farti commuovere e lasciarti stordito.
Un oggetto semplice come la pipa è in grado di
trasformare una giorno qualunque in un giorno davvero indimenticabile.